“Il Traghettatore” una storia raccontata dai pescaresi

Il Traghettatore: un viaggio tra cronaca e storia Uno spaccato sulla società pescarese in cui ognuno diventa protagonista nel traghettare un momento della sua personale memoria. Ma quale memoria? Ne esce l’esigenza indifferibile di recuperare la comune identità storica del territorio. La pellicola è frutto di un lavoro ‘on the road’, andato avanti un anno e mezzo, con l’artista che ha girato in lungo e in largo la città, in sella alla sua bici, telecamera al collo. La scarsità di mezzi con cui è stato realizzato il filmato diventa paradossalmente un punto di forza quando riesce a generare la necessaria spontaneità nelle interviste finalizzate alla descrizione di una Pescara autentica e senza filtri.

La telecamera entra dovunque, carcere, cimiteri, periferia, golene, fari e persino all’interno del fiume, per chiedere, denunciare, interrogare, e, soprattutto, per sollecitare lo spettatore ad assumere da subito la veste di traghettatore virtuoso nei confronti della propria stirpe. «Quando ho iniziato a girare questo film, non sapevo bene cosa stessi imbastendo – ha spiegato il Regista – ma sapevo che doveva essere un film che raccontasse la mia città in maniera spontanea, senza sceneggiature o trame prestabilite. E’ uscito fuori un film di strada, in cui i personaggi e le ambientazioni descrivono una città dai mille volti, chiassosa e in continua trasformazione, ricca di sentimento e di forza, che poggia, però, su una storia millenaria.

E’ questo, forse, l’aspetto inedito di Pescara. Mentre giravo per raccogliere interviste e testimonianze mi sono imbattuto in una Pescara sotterranea che deve essere scoperta e valorizzata. Ho filmato una parte intatta delle mura di quella che era la fortezza cinquecentesca di Carlo V, all’altezza di via caduta del Forte nella zona del sottopasso del tracciato ferroviario. Inoltre, con la videocamere allacciata alla sommità di un’asta lunga sei metri, ho fatto delle immagini sul fondale del fiume Pescara. Ci sono almeno due aree archeologiche. La prima, altezza golena nord, potrebbe essere un antico porticciolo di epoca romana o addirittura italica o una opera idraulica dell’antica fortezza. Nella seconda area, invece, ha rinvenuto l’antico ponte romano a due metri e mezzo di profondità nel fiume di Pescara nella zona di Pescara Porta Nuova».

«Il mio più grande desiderio – ha concluso Alessio Consorte – è quello che si possa verificare tutta l’area archeologica, in modo che si possano rinvenire statue o resti per costituire la prima opera monumentale storica della città di Pescara».

Film suggerito dallo staff del Cinema Conti di Sambuceto.