Riapre il ristorante che fu di Celentano e Maria la Scostumata

Al nipote il compito di proseguire la tradizione del locale icona degli arrosticini d’Abruzzo

Così come la storica titolare Maria Taricani, passata a miglior vita, anche il bar-ristorante “Delle Querce” di Villa Celiera si prepara alla rinascita con l’imminente riapertura tanto attesa dai buongustai abruzzesi e dai tanti forestieri che per circa 60 anni hanno eletto questa attività, prima nella sua specie, a un luogo di culto della tradizione gastronomica locale. Toccherà al nipote Manuel Sborgia proseguire sulla scia tracciata prima da nonno Erasmo, da tutti conosciuto come “Celentano”, e poi da nonna Maria, detta “la scostumata” per i modi non proprio garbati con cui si rivolgeva alla clientela. Non sappiamo se anche l’aspetto caratteriale verrà tramandato ai posteri, tanto per rispettare il costume familiare. Di certo le prelibatezze ai fornelli e alla brace saranno immutate, nel pieno rispetto dei segreti gastronomici e della qualità delle materie prime. Quello di “Celentano” e della “scostumata” non è stato solo un punto di ristoro tra i più ricercati del territorio, ma un luogo di incontro per immergersi nella vera tipicità dell’entroterra ruspante, fatta di cose buone, semplici, dai sapori autentici e dell’ospitalità contadina senza troppe formalità. Insomma, l’Abruzzo forte e (poco) gentile che tanto piace ai nativi della terra di Silone. Che poi, per dirla tutta, quella dell’essere burbero è stata per anni solo una strategica messinscena della simpatica coppia di ristoratori, sempre pronti a fine pasto ad offrire genziana a tutti i commensali e ad accontentare ogni richiesta anche oltre gli orari di lavoro. Per queste ragioni, la loro dipartita ha lasciato un vuoto che doveva essere colmato. Sta dunque alla terza generazione portare avanti l’esercizio, cercando di onorare la memoria di due personaggi tanto amati. Lo testimoniano le recensioni positive e i numerosi attestati di stima ricevuti (ultima in ordine di tempo, la targa al merito consegnata alla regina indiscussa dell’arrosticino dall’associazione DjK). “Custodiamo gelosamente ogni foto, manoscritto e dedica che i miei nonni hanno avuto durante il loro onorato servizio – confessa il nuovo gestore Manuel – persino delle poesie in vernacolo e articoli di giornali che parlano della nostra famiglia e del nostro ristorante. Tra le feste più belle in assoluto, sono ancora molti quelli che ricordano la presenza del glorioso Pescara di Cadè. A parte qualche piccolo lavoro di restyling e di manutenzione, a causa del lungo periodo di inattività, tutto è rimasto al suo posto. Ora non resta che ricominciare laddove il lutto prima e il covid dopo hanno bruscamente interrotto l’attività”. La storia continua…